ALL’OMBRA DI CANALETTO. PAESAGGI E CAPRICCIOSE INVENZIONI DEL SETTECENTO VENEZIANO
All’ombra di Canaletto. Paesaggi e capricciose invenzioni del Settecento veneziano
Skirà, 2023
La mostra “All’ombra di Canaletto. Paesaggi e capricciose invenzioni del Settecento veneziano” rappresenta, sotto molti punti di vista, un’esperienza espositiva assolutamente nuova. Non ci riferiamo all’ambito d’interesse, poichè il secolo d’oro della Serenissima viene considerato uno dei capitoli della storia dell’arte più apprezzati nel mondo, quanto, piuttosto, per l’approccio al tema.
La velleità che muove Federica Spadotto, curatrice e specialista internazionale della materia, è, infatti, quella di condividere con il pubblico lo spirito di un’epoca, espresso attraverso i dipinti, dove i committenti vedevano rispecchiarsi i propri valori, insieme a sensazioni e ricordi.
Se le vedute erano i souvenir che i gentiluomini stranieri si riportavano a casa dal Grand Tour, i paesaggi ed i capricci rappresentavano i soggetti più ambiti della nobiltà veneziana, che li custodiva nelle proprie dimore.
Dagli esordi del XVIII secolo sino al crepuscolo della Serenissima, la mostra passa in rassegna la nascita e lo sviluppo dei generi più alla moda nella Venezia settecentesca rappresentati da capolavori dei grandi maestri, tra cui Francesco Zuccarelli, Luca Carlevarijs, il Canaletto e Francesco Guardi.
Sarà l’occasione per presentare dipinti mai esposti prima d’ora, oltre a riunire un numero significativo di esemplari confezionati da attori del palcoscenico lagunare ancora poco noti al grande pubblico, come Giovan Battista Cimaroli e Giacomo Guardi, che con le loro tele hanno fissato nella memoria figurativa l’anima di Venezia, sospesa tra vita e sogno. Questi ultimi elementi costituiscono il nucleo semantico dell’evento, che illustra il loro intrecciarsi, con la prevalenza dell’una o dell’altro, in specifiche sezioni tematiche, all’insegna di un’esperienza immersiva, ovvero volta ad entrare nelle corde emozionali dell’epoca.
A fare da sottofondo è la campagna veneta, interpretata da ciascun maestro a proprio modo, passando dalla verosimiglianza al gusto visionario; dalla cronaca all’elegia; dal racconto alla fiaba. Lo stesso accade ai personaggi che la popolano, la cui identità oscilla tra le creature virgiliane ed il fumetto, con esiti di straordinaria modernità.
Ne sortisce un percorso emozionale alla riscoperta delle radici culturali veneziane viste “all’ombra” dei propri simboli, bensì all’interno delle private stanze.